lunedì 2 marzo 2009

Intercettazioni in mala Fede

Cercano di criminalizzare le intercettazioni in tutti i modi.
Dicono che costano troppo: vogliono risparmiare su qualcosa che serve per contrastare la criminalità, come se non avessero la precedenza altri tagli e sprechi, in particolare che riguardino la casta dei politici.
Dicono che ce ne sono troppe rispetto agli altri paesi: Ma gli altri non hanno la mafia, la 'ndrangheta, la camorra, una classe politica discutibile come la nostra, la p2, servizi segreti deviati, il terrorismo, un' evasione fiscale da record, concorsi truccati, gare d'appalto truccate, il crack parlalat, organi di controllo corrotti, politici che s'interessavano di amici banchieri e assicuratori, i baroni nelle università e gli ospedali come centri di potere politico. In Italia, lo sappiamo, c'è il marcio dappertutto. Tutto gira con l'appoggio, con la spinta, con regali, bustarelle. Insomma uno schifo.
Dicono che è per garantire la privacy: Ma quale privacy? Tutti i sindaci fanno a gara per installare telecamere in tutte le strade. Ormai viviamo in una specie di grande fratello, giustificato dalla lotta alla criminalità. Ma le intercettazioni no, quelle devono essere limitate. Ci sono direttori di telegiornali che sproloquiano contro le intercettazioni e poi fanno degli speciali in cui piazzano delle telecamere in alcune strade di notte e commentano quello che succede.
La verità è che non vogliono far uscire delle porcherie che potrebbero imbarazzare qualcuno che ha tante cose da nascondere. Vogliono far continuare i tramacci tra politica ed economia. Insomma una legge che serve ai soliti noti, con i poveracci che abboccano e pensano che serva anche per loro. Altro che limitarle. Gli italiani hanno un senso della legalità così scarso che dovrebbero essere tutti intercettati. Il problema non è la privacy, ma vivere nella legalità e non avere nulla da nascondere.

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