domenica 6 settembre 2009

CI SONO PERSONE...che nella nostra vita sono solo di passaggio

Ci sono persone che nella nostra vita sono soltanto di passaggio.
Fiume sul suo letto, o mare che nelle onde nasce, e muore; il secondo gradino che serve, soltanto, per arrivare al primo.
Come i viaggiatori alla stazione che attendono, e quel treno arriverà forse in ritardo, o forse puntuale chi lo sa.
Prima o poi arriverà; non credo al mai.
Ecco, queste persone sono treni che passano, e prima o poi arrivano, ti sfiorano e forse t’investono lasciandoti i pezzi di ciò che eri. E liberandoti un posto nello scompartimento per ciò che sarai.
Tu, clandestino, non metterti davanti al treno, non cercare di fermarlo, e neppure, forse, forzati troppo per prenderlo. Clandestino, tutto sta nel dirsi bene, l’ho perso. Oppure bene, l’ho preso e, ovunque mi abbia portato, ho viaggiato dove volevo. Prima o terza classe, amico mio, non importa.
Ci sono persone nella nostra vita, come le lucciole; in grado di accendersi e plasmarci, è un attimo, un soffio di vento, e la luce si spenge ché non era niente; si, non era niente. Passa.
Ci sono persone, nella nostra vita, come gli alberi, e tu dal finestrino del treno t’affacci ogni volta che vuoi sapendo che potrai vederle, salutarle, sempre piantate lì, al medesimo posto, anche se il tempo potrà cambiare e divenire bello o brutto, non importa. Gli alberi quei sugheri ardentiardesi saranno piantati lì, e sicuri di te, e di loro.
Ci sono persone, nella nostra vita, in grado di cambiarla, portatori partorienti tali di energia che soltanto in positivo, potranno fecondarti.
Ci sono persone, nella nostra vita, c’è una persona nella nostra vita; solo una ci sarà così. E ti dirà le stesse cose con parolepelle; perlediparole diverse. Clandestino mio; tu ragazza, sarai in grado d’interpretarle?
Non si annuncia, non si chiede perché tu sei Poeta, perché lei è. Solo, sa che è, solo, sa che c’è, e che tu ci sei. Solo, per lei.
E tra fango e terra qual è la differenza?E il treno corre fangofangofango
terraterrat
erra e capisci che è stato l’unico viaggio, quello nella tua vita, in cui davvero sei stato te stesso.
Allora saprai ciò che volevi sapere.
Comprenderai che ogni cosa è tutto ed il contrario di tu
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tto
E non oserai, no, domandare altro.

Giovanna Mulas, estratto da Delle Trascorse Stagioni, romanzo

7 commenti:

NADIA ha detto...

holaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

alcune lasciano segni...
altri solo marchi......
alcuni lasciano sorrisi...
altri solo lacrime.......

un beso!!!

ladyoscar ha detto...

Un pezzo splendido... ma quanta tristezza e rassegnazione leggo tra le righe... Pietro il tuo umore è nero come il cielo che ho trovato stamattina ..... un bacio da un'amica che è solo di passaggio :-)

Rammaggio ha detto...

Sono proprio quelli di passaggio che fanno la differenza.
perfortunapurtroppo.


ciao.

Anna ha detto...

Se mi dovessi identificare, mi sento come un albero sempre lì ferma a guardare quel treno che è passato e che non ritornerà mai più!

zefirina ha detto...

queste persone sono treni che passano, e prima o poi arrivano, ti sfiorano e forse t’investono lasciandoti i pezzi di ciò che eri. E liberandoti un posto nello scompartimento per ciò che sarai.

io incontro persone così
non so mai se sono il treno o il clandestino

amatamari© ha detto...

E' bellissima.
Grazie.

lodolite ha detto...

per la prima volta sorrido guardando l'immagie del "biancone"
DIO SBIANCA è una pubblicità di grande presa...! pardon, DIO PRESTO!
s.