domenica 13 luglio 2008

Ma vaffan...Guru !

Bel ragazzo, e come parla bene, tutto preciso, tutto impostato. E che casa. Marmi pregiati, quadri antichi, vasca idromassaggio da 50,000 euro. Matteo Cambi guarda dritto negli occhi l'interlocutore, sicuro, carismatico e grande seduttore. Personaggi come Cannavaro, Maldini, Vieri e Elisabetta Canalis indossavano "Guru", il suo marchio. Come anche il team Renault di Flavio Briatore e in particolare Fernando Alonso. “The king flower” e la sua margherita in pochi anni diventano il simbolo dei tour e delle feste più mondane dello stivale. Il suo imperativo è dare sempre un’immagine vincente e di successo. Matteo Cambi ha rappresentato il sogno italiano dell'imprenditore self made man: famoso in poco tempo, simbolo della generazione che, se vuole, si sa dare da fare, nonostante la precarietà, simbolo di lusso e di ostentazione.
Simbolo di quell'Italia che pur di avere addosso una marca, e di sfoggiarla senza vergognarsi, si indebita fino al collo. Che pur di andare a Porto Cervo fa finta di avere soldi da spendere. Di quell'Italia che pur di assomigliare vagamente a Flavio & C., si traveste da falsa ricca e racconta a tutti false verità. Che va in Sardegna in vacanza e che l'unica cosa che pensa sia degna di essere raccontata è di avere fotografato qualche vip a bordo di barche extra lusso.
Matteo Cambi, adesso, non fa più il Guru. E' stato arrestato. L'ideatore del marchio di abbigliamento della margherita, stampato sulle magliette colorate di modelle e calciatori, deve rispondere di bancarotta fraudolenta, false comunicazioni sociali, illecita ripartizione degli utili e delle riserve, infedeltà patrimoniale, false fatture per diversi milioni di euro. Ma tranquilli, l'Italia è già pronta a sfornarne altri. Il sogno continua e Lucignolo non puo' attendere.