mercoledì 16 novembre 2016

Tira più il populismo che un carro di buoi e un pelo di fica messi assieme.

C'è troppo odio tra quelli del sì e quelli del no per poter essere solo una faccenda che riguarda una riformicchia costituzionale. Tirate fuori le carte e fateci vedere quanto vi pagano per farvi entusiasmare per un referendum che interessa solo ai partiti. La verità è che la politica ormai è l'unica vera industria che ancora assume e dà lavoro e opportunità. I politici sono gli unici che ancora maneggiano tantissimi soldi e c'è una tale disoccupazione intellettuale in Italia che tutti cercano opportunità proprio tra le file dei partiti. Ormai c'è più gente che vuole entrare in politica che gente che partecipa ai concorsi pubblici.
Ed allora ecco la guerra frontale per il potere e il consenso, non per battaglie epiche di civiltà che riguardino le persone come l'aborto o il divorzio, ma per il sì ad una riformina del Senato, o la sua bocciatura, come panacea di tutti i mali. Grandi strategie e grandi manovre per piazzare ognuno i propri "carrarmatini" nelle tv, sul web, sui giornali, a spararle sempre più grosse, sui risparmi economici clamorosi che la riforma darebbe in caso di sì o sul pericolo che correrebbe la nostra democrazia. Nell’epoca del complottismo e del populismo alla Trump, non conta più la verità, ma chi ha i mezzi e chi è più bravo a raccontare meglio le bugie. Dispiace solo per quei tanti del popolo che magari ci credono davvero, in nome di qualche rimasuglio di ideali, o per quelli che ci "cliccano sopra" e fanno guadagnare inconsapevolmente soldi ai capi. 

A volte sembra proprio di vivere in un mondo dove tutti sanno, ma tutti fanno finta di nulla. Perché forse c'è paura. O forse perché a tanti ora conviene così. E la vicenda Trump insegna una cosa in particolare, che ormai a questo mondo non importa se sei una merda o spari cose false o assurde, l'importante è risultare vincenti.

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