C'è troppo odio tra quelli del sì e quelli del no per poter
essere solo una faccenda che riguarda una riformicchia costituzionale. Tirate
fuori le carte e fateci vedere quanto vi pagano per farvi entusiasmare per un
referendum che interessa solo ai partiti. La verità è che la politica
ormai è l'unica vera industria che ancora assume e dà lavoro e opportunità. I
politici sono gli unici che ancora maneggiano tantissimi soldi e c'è una tale
disoccupazione intellettuale in Italia che tutti cercano opportunità proprio
tra le file dei partiti. Ormai c'è più gente che vuole entrare in politica che
gente che partecipa ai concorsi pubblici.
Ed allora ecco la guerra frontale per il potere e il
consenso, non per battaglie epiche di civiltà che riguardino le persone come
l'aborto o il divorzio, ma per il sì ad una riformina del Senato, o la sua
bocciatura, come panacea di tutti i mali. Grandi strategie e grandi manovre per
piazzare ognuno i propri "carrarmatini" nelle tv, sul web, sui
giornali, a spararle sempre più grosse, sui risparmi economici clamorosi che la
riforma darebbe in caso di sì o sul pericolo che correrebbe la nostra
democrazia. Nell’epoca del complottismo e del populismo alla Trump, non
conta più la verità, ma chi ha i mezzi e chi è più bravo a raccontare meglio le
bugie. Dispiace solo per quei tanti del popolo che magari ci credono
davvero, in nome di qualche rimasuglio di ideali, o per quelli che ci
"cliccano sopra" e fanno guadagnare inconsapevolmente soldi ai
capi.
A volte sembra proprio di vivere in un mondo dove tutti
sanno, ma tutti fanno finta di nulla. Perché forse c'è paura. O forse perché a
tanti ora conviene così. E la vicenda Trump insegna una cosa in
particolare, che ormai a questo mondo non importa se sei una merda o spari
cose false o assurde, l'importante è risultare vincenti.
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