giovedì 6 marzo 2008

Cronache razziste

MILANO - Picchiavano e minacciavano filippini scelti a caso tra i tanti che vivono a Milano, nella zona di piazza Prealpi. Unica loro colpa: essere, appunto, filippini, cioè stranieri, e occupare una zona considerata proprietà privata. Per questo, ieri mattina, quattro ventenni milanesi sono finiti agli arresti domiciliari con le accuse di aver commesso atti di violenza per motivi razziali ed etnici, lesioni personali, porto di armi e oggetti atti ad offendere.
Con loro, dodici minorenni che sono stati denunciati a piede libero per gli stessi reati e un 50enne, attualmente all'estero, raggiunto dalla stessa ordinanza del gip Enrico Manzi che definisce il gruppo "una squadra di picchiatori" pronti all'assalto con mazze da baseball, spranghe, coltelli (trovati ieri durante le perquisizioni) e caschi. Bastava una telefonata, una volta individuato il bersaglio, per far partire la "caccia al filippino" finita, in alcuni casi, con i bersagli portati in ospedale per le lesioni subite.

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