lunedì 29 ottobre 2007

LE SOLITE CALUNNIE

da Alesandro Ceratti

Non ho mai creduto che Di Pietro fosse un santo. Però, per essere megliodi Berlusconi non c'è bisogno di essere un santo. Per essere meglio diFassino o di Veltroni (e di gran lunga) non c'è bisogno di essere unsanto. Questo episodio delle case affittate al partito non lo conosco.Detta così mi vien da pensare che avrà offerto i suoi beni al partito aprezzo agevolato. In ogni caso però devo dire che bisognerebbe piantarladi essere così (fintamente ?) ingenui e pronti subito a dar corda a chi,controllando i media, ha buon gioco di volta in volta a suscitare facilicalunnie che come un venticello leggero... Perché per esempio non siparla del fatto che Di Pietro, proprio per finanziare il partito al suonascere, aveva ipotecato i suoi beni personali e chiesto agli aderentidella prima ora prestiti (migliaia di euro per persona) di cui luipersonalmente si era fatto garante? Io credo che bisognerebbe ormaiessere quel tanto smaliziati da evitare di cadere in queste sciocchetrappoline. Certo, ha fatto male a fidarsi di De Gregorio. Ma a quantopare ha fatto male anche a fidarsi di Franca Rame. La politica è uncasino. E un partito piccolo e sovraesposto come IDV è difficile dagovernare.

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