domenica 10 ottobre 2010

Forcaioli e torturatori di tutto il mondo unitevi


Quando si invoca di rinchiudere lo zio di Sarah in cella con altri detenuti, con la consapevolezza che gli altri detenuti effettivamente lo farebbero a pezzi, si ha lo stesso atteggiamento dei detenuti stessi, cioè di chi, essendo in carcere, non rappresenta al meglio la civiltà.

Spero di non essere frainteso. Secondo me, Casi di violenza così efferata, sarebbero sempre più rari se nella mente dell'opinione pubblica di tutto il genere umano, anche solo il pensiero di comminare pene violente e vendicative contro qualsiasi "mostro", fosse associato ad un modo di vedere le cose che nulla ha a che fare con un normale senso di civiltà . Il fatto stesso che tanti di noi, dopo questi omicidi, hanno la reazione, seppur verbale, di torturare, tagliare, vivisezionare, etc..., è un segnale che la violenza è ancora dentro il nostro dna e la nostra cultura, e che potrebbe venir fuori nei casi in cui il nostro equilibrio mentale e il nostro autocontrollo fosse messo a dura prova. Ovviamente non giustifico nessun atto criminale, chi commette reati sconti la giusta pena, fino alla fine, e fino alla fine intendo, come dice la legge, fino a che non si ritenga che il reo abbia compiuto il suo percorso di ravvedimento e di rieducazione. Anche metterlo all'ergastolo e fargli scontare per forza tutti gli anni sarebbe un senso di vendetta.Per fortuna a volte la legge è più avanti del comune sentire popolare