domenica 19 luglio 2009

Ho visto il paradiso (seconda ed ultima parte)

Qui la prima parte
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Seconda ed ultima parte:

Non ero sicuro a dir la verità di volerlo sapere, sentivo che la verità mi avrebbe lasciato una qualche forma di inquietudine e di amarezza. Mi avvicinai e gli feci un cenno, senza parlare, verso la moltitudine di uomini, donne, anziani, giovani e ahimè anche bambini. Mi guardò come per dire: "Eccone un altro". E mi disse. "Caro mio, il paradiso può essere un premio ma anche una condanna. Ogni computer è collegato alla terra, direttamente con i parenti dei defunti. La luce rossa che si accende è il segnale che, qualcuno in quel preciso istante, sulla terra, sta pensando al proprio parente defunto. Ecco perchè si ravvivano ad ogni segnale che gli arriva. Per loro è la conferma di aver lasciato nel mondo terreno degli affetti veri, qualcuno che li vuole ancora bene. Come può vedere non è la stessa cosa per tutti, ad alcuni la luce praticamente è fissa quasi tutto il tempo. Questo capita in particolare ai bambini e ai giovani i cui genitori non si arrendono alla perdita. A qualcuno gli si accende molte volte al giorno, in genere sono anziani morti da poco tempo. Altri vedono la luce accendersi una due volte a settimana, ad altri ancora una o due volte l'anno, solo in occasione delle feste e delle commemorazioni. Alcuni sono ormai dimenticati e dalle loro espressioni capisci la disperazione di non aver raccolto quello che avevano seminato da vivi. La luce è il segnale del contatto, si mettono la cuffia e da quel preciso istante possono sentire tutti i pensieri (ma solo quelli) che gli vengono dedicati. Solo in quei momenti, e li vedi, hanno la sensazione di essere davvero in paradiso. Per gli altri è l'esatto opposto. Puo' immaginare come si sentano quelli a cui nessuno più dedica un pensiero. Loro il paradiso se l'immaginavano diverso. Avevano altre aspettative . Mi creda, mi stringe il cuore vederli così". Quelle parole mi lasciarono senza fiato. Pensai al patto sottoscritto, a come sarebbe stato triste andare in paradiso ed essere tra quelli a cui la luce gli si accende di rado. Insomma qualcosa mi faceva presagire che quel patto non l'avrei rispettato. Ch'era giusto far sapere ai vivi quanto è importante il loro rispetto, la gratitudine, per chi ci ha lasciato e ci ha voluto bene. Che il contatto con chi ci ha lasciato non si esaurisce con la vita terrena.
Certo ora mi aspetta l'inferno. Come sarà? E sarei curioso di sapere qualcosa anche del purgatorio. Ci sarà una qualche forma di contatto con la vita terrena? Ci saranno i computers? Ci sarà l'adsl? Ma questa è tutta un'altra storia...



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