lunedì 3 novembre 2008

Una bella sorpresa

Questo fine settimana sono andato a trovare i miei, a Milano, con mio figlio, in treno. Ci si mette un po’ di più , rispetto alla macchina, ma lui adora il treno e vede la cosa come una piccola avventura.

La prima stazione è quella del nostro paese. Non ha la biglietteria. Bisogna prenderli in un bar lì vicino, ma li hanno solo per il tragitto fino a Treviso. Le macchinette obliteratrici sono fuori uso da tempo immemore. Non tutto è perfetto in questo ricco nord-est. Un elegante signore arabo, con una folta barba bianca, in un italiano assai incerto, ci dice che il biglietto lo si deve far vedere in treno, al conducente, prima che questi te lo chieda, altrimenti scatta la multa. Poi comincia un fervorino, rivolgendosi a mio figlio: “ Se tu obbedire a mama e a papa , Allah è contento. Se mama dice A, tu fare A, se papa dice B, tu fare B, e Allah è contento, perché mama e papa ama te, e dice bene per te, e Allah è contento." Ripete queste frasi 3-4 volte. Lo ferma solo l’altoparlante e l'annuncio del treno. Tra me e me penso con soddisfazione che questa scena non ci è apparsa per nulla strana.

Arriviamo a Treviso, abbiamo 15 minuti di tempo per il biglietto. C’è una discreta fila, che per fortuna sembra scorrere veloce. Fino al nostro turno, ovvio. Ci avviciniamo al vetro. Dietro c’è una signora over 50, fresca di parrucchiere, con parecchi anelli simil oro, quasi uno per ogni dito. Ignorandoci, comincia a interagire con il collega accanto, batte i tasti del computer in cerca di un treno speciale, di orari, coincidenze, di costi. Scorrono un paio di minuti, divento ansioso e nervoso, tanto che biascico un bestemmione, che amplificato dal microfono arriva dritto dritto dall’altra parte, La signora capisce e si blocca all’istante. Con uno sguardo severo mi fa: ” Mi dica!”

A volte servono proprio le buone maniere, evviva.

Ho ancora qualche minuto, vedo l’edicola quasi vuota, credo di riuscire a prendere il giornale e la classica raccolta Walt Disney per il pargolo. Di solito compro la Repubblica o il Corriere, stavolta l’occhio mi cade su l’Unità. Non la compro da 7-8 anni. C’è il nuovo formato, sono curioso di vedere com'è e la prendo.

In treno ci mettiamo comodi, ci immergiamo nella lettura e ad un certo punto a pag.35 nella rubrica Forum trovo questo:






Strabuzzo gli occhi, faccio fatica a crederci, certo non sono i numeri di una schedina dell'enalotto miliardaria, anche perchè non gioco mai, ma la cosa mi da una bella sensazione. Si sono accorti del mio blog, incredibile. Vabbeh hanno scritto Pellerossa invece di Pellescura, macchisenefrega. A caval donato non si guarda in bocca. Poi è l'Unità, saranno fissati ancora con il rosso, che ne so.
Insomma lo rileggo un po' di volte e poi passo il giornale a mio figlio. Lui legge, fa un sorriso, mi guarda (è uno che non da mai troppe soddisfazioni) e mi chiede: "Ma che giornale è? .
"Gli rispondo: "L'Unità". E lui, un po' scettico, chiude il giornale, guarda la prima pagina e mi dice: "Certo se era il Corriere della Sera...".
E allora oggi volete farmi incazzare proprio!