mercoledì 24 settembre 2008

Educhescional ciannel

















Successo ieri.


Vado in farmacia accompagnato da mio figlio. Sta mangiando un gelato, per cui non entra con me, aspetta fuori. In attesa del mio turno, sono un po' nervoso perchè davanti a me c' è una signora che sembra stia chiedendo un consulto. Sento che mi chiama: "Papà, papà...vieni un attimo!" e con la mano mi fa segno di andare da lui. "Cosa c'è?" rispondo, ed esco fuori. Appena mi avvicino, mi indica, col dito, la macchinetta automatica erogatrice di preservativi, e mi fa: " Cosa sono questi?" . Catapultato improvvisamente su un argomento imbarazzante, balbetto: "Ehm...aspetta un attimo che sono in fila e ora tocca a me!". Non era vero, ovvio. la signora è al bancone da un sacco di tempo e non sembra abbia l'intenzione di andarsene presto. Mi rigiro verso l'interno della farmacia con finta indifferenza , rientro e riprendo il mio posto. Tra me e me penso: "E ora che gli dico? ".Mi sforzo di trovare una formula un po' naturale, un po' scientifica, anche un po' divertente per alleggerire la spiegazione, ma non mi viene nulla. Per un attimo penso di chiedere alla farmacista, magari qualche bambino ha avuto la stessa curiosità e mi faccio dire come ne è uscita. No, dai, troppo ridicolo. Mentre mi faccio tutte queste paranoie, arriva un suo compagno di scuola che passa per caso in zona. Si mettono a parlare delle loro cose. I bambini per fortuna si distraggono presto. Quando esco dalla farmacia, lo salutiamo e andiamo via. Lui si dimentica della domanda e io faccio finta di nulla. La prossima volta però dovrò avere una spiegazione chiara e tempestiva, non sempre arriva l'aiuto dell'ultimo minuto. Boh...ma forse potevo già dirglielo ora, in fondo che c'è di male....