venerdì 4 aprile 2008

Tema - Il mio papà

Il mio papà si chiama Pietro, ha 40 anni, è abbastanza alto e magro, ha i capelli neri e gli occhi chiari. Ha la bocca normale e il naso normale.
Ha sempre voglia di scherzare, è allegro e mi sta ad ascoltare quando gli racconto le mie storie o quando gli devo chiedere delle cose.
Quando siamo a tavola, lui è sempre il primo a finire, mangia velocemente e poi mi prepara la frutta sbucciata.
Quando non lavora gli piace guardare le partite di calcio alla televisione oppure sentire in cuffia la sua musica preferita.
Per capire se ho studiato alcune volte mi aiuta a fare i compiti e mi fa le domande di storia o di geografia.
Qualche domenica pomeriggio mi porta al cinema a vedere i miei film preferiti e poi si va in Piazza a vedere se c’è qualche mio compagno di scuola per giocare.
Il suo lavoro è molto impegnativo perché sta tante ore al telefono o davanti al computer a scrivere e a disegnare, a inviare e-mail e fax. Gli voglio tanto bene.
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Questo è il tema finale di mio figlio su cui però avevo fatto calare la mannaia della censura.
Infatti, causa, l'altra sera, la visione occasionale della partita in tv Roma – Manchester, sbocconcellando un uovo di cioccolata accompagnato da un bicchiere di prosecchino, aveva scritto:
“A mio papà piace sempre guardare la partita, in pigiama, in salotto, mangiando cioccolato e bevendo vino”.
Sono per la libertà di espressione ma questo mi sembrava sinceramente troppo e mi sarebbe scocciato se all'uscita di scuola le maestre avessero cominciato a guardarmi in maniera strana.