giovedì 6 marzo 2008

Verità sgradevoli?

Perchè nella massa non si leggono mai articoli dove gli immigrati insultano noi?iImmigrati e zingari ci minacciano, ci sono stronzi immigrati e stronzi nostrani, sarebbe giusto farlo presente, i poverini sono quelli immigrati.
Mi trovo fuori dal ristorante uno che continua a tampinarmi,pretende soldi o di vendermi quel che capita ,ovviamente per quella sera sono razzista. Vivo vicino ad un campo nomadi, minacciano i contadini vicini, vanno a fare benzina gratis a suon di minacce, hanno costruito una villetta su terreno agricolo, io non posso alzare la mansarda, pago la multa, loro possono. Gli paghiamo acqua gas e luce però se dico che sono bastardi la razzista sono io. Un marocchino entra in negozio e dice che sono indecente perchè ho la faccia tosta di guardarlo in faccia quando gli parlo,
è mancanza di rispetto perchè è un uomo, e io sono razzista.
Lui poverino è un povero immigrato.
Si specula solo su quel che fa comodo, gli zingari hanno minacciato le persone che lavorano i terreni limitrofi, volevano allargarsi sbattendosene i coglioni dlle proprietà, però poverini loro, hanno i diritti.
Poi qualche deficiente viene a dirmi che il furto fa parte della loro cultura,dovrei per questo non arrabbiarmi?

(Incazzata bianca)

"A te" di Jovanotti (ascolta da you tube)


Mi sembra una gran canzone d'amore

Cronache razziste

MILANO - Picchiavano e minacciavano filippini scelti a caso tra i tanti che vivono a Milano, nella zona di piazza Prealpi. Unica loro colpa: essere, appunto, filippini, cioè stranieri, e occupare una zona considerata proprietà privata. Per questo, ieri mattina, quattro ventenni milanesi sono finiti agli arresti domiciliari con le accuse di aver commesso atti di violenza per motivi razziali ed etnici, lesioni personali, porto di armi e oggetti atti ad offendere.
Con loro, dodici minorenni che sono stati denunciati a piede libero per gli stessi reati e un 50enne, attualmente all'estero, raggiunto dalla stessa ordinanza del gip Enrico Manzi che definisce il gruppo "una squadra di picchiatori" pronti all'assalto con mazze da baseball, spranghe, coltelli (trovati ieri durante le perquisizioni) e caschi. Bastava una telefonata, una volta individuato il bersaglio, per far partire la "caccia al filippino" finita, in alcuni casi, con i bersagli portati in ospedale per le lesioni subite.